lundi 28 mai 2007


..."Ripensandoci, era proprio il signor Whittier a sostenere che avessimo sempre ragione.

"Il punto non e' avere ragione o torto" direbbe il signor Whittier.

Non esiste nulla di sbagliato. Non nelle nostre menti. Nella nostra personale realta'.

E' impossibile decidere di fare la cosa sbagliata.

E' impossibile dire qualcosa di sbagliato.

Nella propria mente si ha sempre ragione. Ogni azione che si compie -cio' che si fa o si dice, o come si sceglie di apparire- nel momento in cui si agisce e' automaticamente giusta.

Con la mano che trema sollevando la tazza, il signor Whittier dice: "Anche se doveste pensare:'Oggi ho deciso di bere il caffe' nel modo sbagliato...da uno stivale sporco'. Anche in quel caso avreste ragione, perche' sareste voi a decidere di bere il caffe' da quello stivale".

Perche' e' impossibile fare qualcosa di sbagliato. Si e' sempre nel giusto."...

..."Siamo tutti condannati ad avere ragione. Su tutto cio' che puo' venirci in mente.

In questo mondo fluido e mutevole in cui ciascuno ha ragione e ogni idea e' giusta nel momento in cui viene messa in pratica, direbbe il signor Whittier, l'unica cosa sicura e' cio' che si promette."...



Chuck Palahniuk

"Cavie"


dimanche 27 mai 2007

samedi 26 mai 2007

jeudi 24 mai 2007

Silenzio.

. .
Conosco una città
che ogni giorno s'empie di sole
e tutto è rapito in quel momento
.
Me ne sono andato una sera
.
Nel cuore durava il limio
delle cicale
.
Dal bastimento
verniciato di bianco
ho visto
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell'aria torbida
sospesi
.
.
.
G. Ungaretti - Silenzio
da L'allegria - Il porto sepolto

mercredi 23 mai 2007

Simple Twist of Fate.


Qualche anno fa, qualcuno scriveva:

“…I hope that someday you will understand that you cannot control everything in life”


Ci sono cose che non si scelgono.
Quando il treno arriva alla mia stazione, mi rendo conto che prima di partire voglio fare ancora molte cose, e che ho dimenticato a casa quello che mi serve.
E non ci salgo.
Un mare agitato mi sbatte in avanti e mi tira indietro.
E io decido di uscirne, e sedermi sulla spiaggia ad osservare.
A volte non so se è meglio scegliere o essere scelti.
Scegliere di scegliere.
Scegliere di non scegliere.
Scegliere di essere scelti.
Essere scelti per scegliere.
A volte è come innamorarsi della persona giusta al momento sbagliato.
O della persona sbagliata al momento giusto.

Sorridi.

“….and this I cannot control”
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Disordini.

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..
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Non ho mai capito quelli che nello zaino per la scuola mettevano libri e quaderni maniacalmente in ordine di grandezza.
Quelli che nei cassetti e negli armadi i vestiti vanno per colori e sfumature.
Quelli che nelle librerie, i libri si sistemano dal più alto al più basso.
Quelli che numerano i film per poterli trovare facilmente schedati nelle loro liste.
Quelli che il dentifricio va schiacciato dalla fine verso l’inizio, assolutamente non al centro.
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Un po’ mi stanno antipatici.
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E pensare che quando ero piccola mio padre mi prendeva in giro perché prima di dormire allineavo perfettamente le mie scarpe al lato del letto.
Ora sono un’inguaribile disordinata. In tutto.
Nelle cose, nello studio, negli orari, nell’alimentazione, nei rapporti.
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Qualche mese fa, con tante buone intenzioni, ho comprato dei raccoglitori per i miei appunti.
Ce l’ho fatta, per qualche tempo, a tenerli nel modo in cui mi ero riproposta.
Ora, però, nessuno ne capirebbe la sistemazione.
Tranne me. Sono legati da associazioni irrazionali di idee.
Trovare un documento nel mio computer è una prova di intelligenza.
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Eppure, tutti mi dicono che sono fin troppo razionale.
E’ forse sempre stato questo, il mio difetto principale. O volendo, il mio miglior pregio.
Nell’ultimo anno, è vero, mi sono accorta di srazionalizzare tutto.
Non so se è meglio o peggio. E’ solo un altro lato di me stessa.
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Per il momento, però, riesco ancora a ritrovare quello che perdo.
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Chi è disordinato ha ordine interiore?
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p.s.: la foto l'ho rubata qui

dimanche 20 mai 2007

La domenica delle salme.

Tentò la fuga in tram verso le sei del mattino dalla bottiglia di orzata dove galleggiava Milano
non fu difficile seguirlo il poeta della Baggina la sua anima accesa mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto sulla strada di Trento riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento.
I polacchi non morirono subito e inginocchiati agli ultimi semafori rifacevano il trucco alle troie di regime lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich ballava la polka sopra il muro e mentre si arrampicava le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista.
La domenica delle salme non si udirono fucilate
il gas esilarante presidiava le strade.
La domenica delle salme si portò via tutti i pensieri e le regine del tua culpa affollarono i parrucchieri.
Nell'assolata galera patria il secondo secondino disse a "Baffi di Sego" che era il primo
si può fare domani sul far del mattino e furono inviati messi fanti cavalli cani ed un somaro ad annunciare l'amputazione della gamba di Renato Curcio il carbonaro
il ministro dei temporali in un tripudio di tromboni auspicava democrazia con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
- voglio vivere in una città dove all'ora dell'aperitivo non ci siano spargimenti di sangue o di detersivo -
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade eravamo gli ultimi cittadini liberi di questa famosa città civile perché avevamo un cannone nel cortile.
La domenica delle salme nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro del defunto ideale
la domenica delle salme si sentiva cantare
- quant'è bella giovinezza non vogliamo più invecchiare -.
Gli ultimi viandanti si ritirarono nelle catacombe accesero la televisione e ci guardarono cantare per una mezz'oretta poi ci mandarono a cagare
-voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio con i pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti per l'Amazzonia e per la pecunia nei palastilisti e dai padri Maristi
voi avevate voci potenti lingue allenate a battere il tamburo voi avevate voci potenti adatte per il vaffanculo -
La domenica delle salme gli addetti alla nostalgia accompagnarono tra i flauti il cadavere di Utopia
la domenica delle salme fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano segni di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia da Palermo ad Aosta si gonfiava in un coro di vibrante protesta.


La domenica delle salme- Fabrizio De André (1990).

vendredi 18 mai 2007

Château Rouge.

Due voci, due strumenti, una luce soffusa.
Una bossa nova.
Quanto basta.
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Ancora le nostre parole stampate su carta.
Ancora noi. I nostri suoni.
Le nostre partenze imminenti.

....è come se il presente fosse già passato, e mi mancasse.

dimanche 13 mai 2007

You are so little.

Qualcuno ha detto, durante le mie settimane di insonnia, che per dormire ho bisogno di avere dei problemi per la testa....
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Effettivamente ora dormo benissimo.
Non è normale, lo so.
Una cosa per volta....
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p.s: vorrei metterla, l'immagine che corrisponde a questo titolo. è sul mio pc, ma l'unico modo di prendermela è il tasto stamp.....è un furto.....
Comunque è di Andy Warhol.

jeudi 10 mai 2007

See Emily Play.

A volte vorrei che ogni possibilità che mi chiama iniziasse a gridare i suoi motivi così forte da farmi arrabbiare.
Portandomi a sceglierne una sola, smontando irrazionalmente ogni ragione.
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Finché tutto rimane così composto, continuo a farmi sedurre.
Anche da quello che so di non volere.
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Perché quello che voglio, ancora non lo so.
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"Emily tries but misunderstands,
She's often inclined to borrow somebody's dreams till tomorrow"
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See Emily Play - Pink Floyd

dimanche 6 mai 2007

mercredi 2 mai 2007

Buon compleanno.


( Non ce n'è riuscita neanche una.)

il tuo video